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ESCLUSIVA Realdamico: intervista a Mimma Bifulco


La protagonista dell'intervista della settimana è Mimma Bifulco.


Quasi 40mila follower su Instagram, un feed pieno di squisite ricette e storie giornaliere che raccontano la quotidianità di quella che i social conoscono come Mmmcomebuono, il profilo di una cuoca per passione, che nella vita fa tutt'altro, come lei stessa specifica nella sua bio.



Per gentile concessione di Mmmcomebuono - Instagram




L'intervista


Ciao Mimma, vogliamo ringraziarti per la disponibilità e partire subito con la prima domanda di rito: da quanto tempo sei su Instagram, come e perché ti sei avvicinata al mondo dei social network, in particolare ad Instagram?


Il piacere è tutto mio di poter rispondere a quest’intervista. Ti ringrazio innanzitutto per avermi offerto l’opportunità di raccontarmi. Non ti nascondo che non è la prima intervista che rilascio in questi due anni, da quando ho aperto la mia pagina su Instagram. Anche altri (a nome di aziende o radio) mi hanno posto la stessa domanda, alla quale ho francamente risposto che tutto è nato per caso, anzi no… per volontà di mio figlio. Eravamo reduci di un brutto periodo, quello del Covid; ed io, dopo un intervento chirurgico, ero a casa in malattia. Mio figlio, per aiutarmi a distrarmi, mi propose di riversare su una pagina di Instagram le mie competenze e conoscenze in cucina acquisite negli anni. In un primo momento ero titubante, ma poi ci ho provato gusto a mostrare sui social quello che facevo da sempre nella vita privata, e così mi sono scoperta una “food blogger”. Dal primo smartphone che avuto, ho sempre fotografato i piatti che cucinavo o che degustavo nei ristoranti; quindi, posso affermare che la figura del food blogger non nasce con i social, bensì da molto tempo addietro. Prima diffondevo le mie ricette tra i miei amici grazie a WhatsApp, per dare loro uno spunto o semplicemente per condividere le mie creazioni culinarie. Tuttavia, con Instagram risulta molto più divertente e stimolante grazie a tutti gli strumenti che mette a disposizione. In conclusione, mettendomi in gioco su Instagram ho scoperto che in realtà sono sempre stata una food blogger, semplicemente ho allargato la fetta di persone con cui comunico.







Sulla base delle tue esperienze accumulate, per essere rilevante sui social, che importanza hanno, da 1 a 10, questi fattori


  • Aspetto fisico 5

  • Condizione economica: 5

  • Continuità di contenuti: 811

  • Amicizia/collaborazioni con personaggi noti: 10

  • Qualità dei contenuti: 10

  • Rapporto con la community: 8

  • Idee tecnico-pratiche: 8

  • Bravura del Fotografo Videomaker: 9

  • Bravura del Social Media Manager: 7




Partiamo dagli inizi: cosa ti ha spinto a parlare della tua passione sui social? Quali sono invece i risultati che ti hanno convinto ad intensificare la tua presenza con contenuti costanti e di qualità su Instagram?


Ho sempre nutrito una forte passione per la fotografia: infatti, da sempre fotografo da ogni angolo e prospettiva ogni piatto che cucino, davanti alle espressioni annoiate e impazienti dei miei figli che aspettano di mangiare. Quando ho notato che sui social c’era un grande interesse verso le ricette, ho colto l’occasione e ho cominciato a condividere i miei piatti con un pubblico sempre più ampio. Pian piano si è venuta a creare una bellissima comunità di persone che mi chiedevano e mi chiedono consigli sulle ricette (sia quelle tradizionali che rivisitate) e ne sono molto contenta. Infatti, è stata proprio questa community che mi ha convinto ad intensificare la mia presenza sui social, soprattutto grazie ai miei followers più giovani. So infatti di poter comunicare in modo diretto con persone giovani e insegnare loro un tipo di cucina tradizionale che, oltre a tutti i sapori che conosco da quando ero bambina, porta con sé metodologie anti-spreco e trucchetti “della nonna”. Mi piace l’idea di poter essere un punto di riferimento per ragazzi giovani che hanno voglia di cucinare, ma non sanno da dove partire. Più volte, anche nelle dirette su Instagram, ho rimproverato chi mi chiedeva le dosi precise della ricetta, in quanto sono convinta che la cucina sia creatività e personalizzazione. Ci tengo a dire che in cucina è importante conoscere il procedimento e il metodo, ma le dosi possono e devono sempre essere personalizzabili, il mio consiglio? Mettine quanto basta!

Ad esempio, se cucino una teglia di pasta al forno, e invece di 300 gr di mozzarella, ne metto il doppio, non cambierà il risultato, ma verrà fuori semplicemente un piatto più filante. A Napoli si dice: “quello che metti, quello trovi.”

Attenzione: lo stesso discorso, però, non vale per i dolci. In quel caso si parla di reazioni chimiche che necessitano di specifiche combinazioni per avvenire, e dunque per quel tipo di ricette è fortemente consigliato attenersi quanto più possibile alle dosi stabilite. Sui social, ciò che più mi ha spronata a restare, quindi, è la volontà di trasferire abilità in cucina grazie a trucchi acquisiti negli anni. Per me, ciò che conta non è solo un risultato bello da fotografare. Quando condivido una ricetta, devo essere sicura di trasferire un risultato garantito anche per chi ha poca dimestichezza in cucina, con prodotti facilmente reperibili ma sempre di prima qualità.







Se guardiamo i tuoi follower su Instagram, siamo a circa 40 mila. Ti aspettavi una simile crescita quando hai iniziato a pubblicare contenuti? Quale tra i formati di Instagram (Reel - Storie - Video - Collaborazioni) ti ha aiutato di più a crescere in termini puramente numerici?


Non mi sarei mai aspettata una tale crescita esponenziale quando sono sbarcata su Instagram. Ciò che mi ha tanto aiutato è stata la spontaneità che mi caratterizza quando parlo nelle storie e nelle dirette, che allora non erano tanto comuni quanto ora. All’inizio, quando avevo solo una manciata di follower, gli parlavo in modo diretto e schietto. Quando poi il pubblico si è allargato e migliaia di persone hanno cominciato a seguire il mio profilo, il mio tipo di comunicazione è rimasto tale. Ho sempre parlato con spontaneità a chi mi segue perché mi piace l’idea di poter creare una sorta di amicizia virtuale con chiunque interagisca con me. Pertanto, ritengo che siano state proprio le storie e le dirette ad aumentare il mio numero di followers all’inizio, infatti, tra tutti i formati, rappresentano sicuramente il modo più diretto di presentarsi.






Ovviamente, uno dei formati più apprezzati, sia in generale che sul tuo profilo, sono i Reel. In particolare, quelli che parlano di ricette facili, alla portata di tutti. Come scegli quale piatto realizzare e cosa si cela dietro la preparazione poi del video?


Solitamente non scelgo con anticipo i piatti da pubblicare, ma propongo sempre piatti che cucino quotidianamente per la mia famiglia o amici. Tra tutti i piatti che realizzo ogni giorno, scelgo di condividere quelli che reputo più “instagrammabili”: in questa categoria rientrano piatti belli da vedere, buoni da mangiare e realizzabili con ingredienti facilmente reperibili (come nelle ricette “svuota-frigo”). Dietro la preparazione dei miei video non si celano segreti. Purtroppo, o per fortuna, costruisco da sola la mia pagina. Infatti, spesso registro video con una mano e con l’altra cucino. Dunque, i miei video non godono di una grande preparazione, il mio iPhone e una buona luce sono tutto ciò che sfrutto per riempire la mia pagina delle ricette che vedete.




Reel che spesso trattano argomenti già affrontati da persone che realizzano contenuti della tua stessa nicchia. Secondo te, come si può affrontare la concorrenza? Quali sono i Pro e i Contro di avere altri creator che realizzano contenuti come i tuoi (sotto l’aspetto del tema affrontato ovviamente)?


La concorrenza, quando si ha competenze e conoscenze non fa paura. Rappresenta solo uno sprone per dare valore aggiunto ai contenuti con idee innovative e, perché no, sempre con uno sguardo al passato, dove si trovano le migliori risposte. Ti spiego meglio: c’è tanta concorrenza nel settore del food, tanta tecnologia e tanta innovazione. Quindi penso che, soprattutto per la nuova generazione, conoscere metodi pratici ed economici del passato possa essere motivo di grande curiosità. Immaginiamo per un attimo di voler cucinare senza elettrodomestici: che succederebbe? Ecco che chi segue la mia pagina può conoscere trucchi validi per poter cucinare solo con una pentola, un mestolo e olio di gomito.






Reel e post che ti hanno fatto raggiungere quella fetta di pubblico che ha spinto diverse aziende a voler collaborare con te. Ad una giovane ragazza che inizia adesso questo percorso social, cosa consiglieresti prima di accettare una collaborazione? Nel tuo caso specifico, cosa ti ha più sorpreso quando hai ricevuto la tua prima proposta di collaborazione?


Il mio primo consiglio è quello di essere sé stessi, senza farsi influenzare dalle statistiche e dall’algoritmo. Di non spegnere mai l’entusiasmo che spinge a mettersi in discussione sui social. Ciò non significa andare allo sbaraglio, ma una volta che si è scelta la propria nicchia di pubblico, essere sicuri di avere conoscenze abbastanza profonde da poterle comunicare con chiarezza, trasparenza e spontaneità. La formazione deve essere continua, soprattutto in giovane età. Avevo 19 anni quando, da studentessa universitaria in Giurisprudenza, seguivo corsi di formazione sul settore assicurativo a Milano. Spesso mi chiedevo se mi sarebbe servito nel futuro. Oggi, a 56 anni, posso testimoniare che la formazione in vari settori mi è stata ancor più utile della conoscenza didattica. Ho potuto riversare su Instagram il bagaglio culturale acquisito nei vari anni e in vari settori. In conclusione, ragazzi, il mio consiglio è quello di non focalizzarsi mai troppo solo su un argomento, ma ampliare le proprie conoscenze. Chi non si forma, si ferma!

In quanto alle collaborazioni, francamente non mi ha sorpreso ricevere la prima proposta di collaborazione, in quanto ho sempre avuto il marketing nel sangue. In due anni posso vantare più di 300 collaborazioni, di cui tante ben pagate.



Cambiamo argomento. Cosa ne pensi degli altri social che in questo momento vanno di moda, uno su tutti TikTok? Pensi che i tuoi contenuti si possano sposare con questa piattaforma? Hai avuto modo di analizzare i risultati dei video brevi che hai già pubblicato?


Sì, da circa un mese sto testando TikTok in modo molto superficiale e incostante. Posso dire, tuttavia, di aver ottenuto grandi soddisfazioni, soprattutto grazie a commenti molto gradevoli. Ho trovato un pubblico molto educato e garbato. Ciò mi ha entusiasmato tanto, senza tralasciare il piacere della scelta della musica di cui purtroppo Instagram ci ha privato, si spera solo temporaneamente.





Secondo te, come sarà il futuro di questa generazione di creator che grazie ai social hanno importanti soddisfazioni professionali e personali? Cosa pensi possa cambiare da qui a 10 anni sull’interno ‘mondo social’?


Non posso prevedere il futuro, ma seguendo il mio intuito e osservando le tendenze social, credo che tutti coloro che avranno la costanza di portare avanti un percorso valido e utile per la comunità, avranno sicuramente molte esperienze da vivere sui social e avranno tante soddisfazioni, purché siano sempre al passo con l’evoluzione del mercato, allargando la loro attività anche ad altre piattaforme e adattando la propria comunicazione in base al mezzo scelto. Audentes fortuna iuvat.



Siamo giunti alla fine dell’intervista. Dove ti vedi tra qualche anno? Pensi che i social saranno ancora la tua ‘cucina a vista’?


Tra qualche anno mi vedo a fare la nonna dei miei nipotini! Scherzi a parte, grazie ad Instagram ho avuto la possibilità di registrare trasmissioni con persone note, come Alessandro Borghese ed altri programmi locali. Mi sono state fatte altre proposte che momentaneamente non ho accettato per motivi personali e lavorativi. Ho ricevuto molte proposte da parte di gestori di ristoranti, ma devo mettere tutto in stand-by perché attualmente ho ancora il mio lavoro che svolgo da 35 anni in ambito sanitario, accudisco i miei giovani genitori ottantaseienni, vivo i successi dei miei tre figli (di 30, 25 e 21 anni), mi godo la vita con mio marito tra aperitivi e piccole fughe d’amore. E che voglio di più dalla vita? Un bel piatto cucinato da @mmmcomebuono! Il resto lo scopriremo solo vivendo



Grazie Mimma, with ❤️, Realdamico

 









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